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Come godersi il caffè senza impegno: la soluzione sono le macchine espresso
Qui troverai tips, rimedi, risorse utili, simpatici prospetti e planner per ottimizzare il tempo e gli spazi, nonché consigli utili per una gestione domestica più organizzata.
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Il momento del caffè è uno di quei rituali sacri che, soprattutto in Italia, necessitano di calma e di un rispetto quasi religioso.
Per questo spesso e volentieri esso viene consumato al bar, in cui non bisogna fare altro che chiederlo e sorseggiarlo con cura.
La consumazione varia da persona a persona, da posto a posto, da cultura a cultura. Si possono delineare in modo abbastanza definito delle vere e proprie fazioni in base a come lo si fa e come lo si beve.
Il metodo classico e più diffuso è la preparazione attraverso la moka, preparazione che non va presa per scontata. E’ molto semplice infatti fare un pessimo caffè pur avendo una procedura così facile.
Tra le regole base da seguire per un buon caffè:
- la moka deve essere stata ovviamente lavata e asciugata, evitando lavastoviglie e detersivi in quanto potrebbero intaccare il sapore del caffè;
- l’acqua va messa fredda ed esattamente al livello della valvola, per evitare di farne troppo o troppo poco;
- la differenza tra l’espresso e la moka sta innanzitutto nella polvere del caffè, che deve essere più grossa nel secondo modo e non deve essere pressata o schiacciata col cucchiaino per nessun motivo;
- una volta messa la moka sul fuoco, bisogna tenere la fiamma bassa e aspettare fino a quando il tipico rumore non vi segnalerà l’uscita del caffè. Una volta che sarà più intenso bisognerà spegnere il fornello;
- prima di versarlo è bene mescolare il caffè per amalgamare la parte più densa con quella più liquida, guadagnandone in sapore e gusto.
Negli ultimi anni però il caffè in capsule ha preso il sopravvento, essendo molto più comodo e simile a quello del bar, riempiendo così di macchine per il caffè le case degli italiani. Queste, oltre a essere dei perfetti elementi d’arredo, dimezzano i tempi con risultati uguali o migliori.
A dispetto dei tradizionalisti e degli scettici, anche il caffè ottenuto con le capsule è ottimo, con a differenza che tutto il lavoro lo fa il dispositivo, e non c’è nessuna moka da ripulire né caffè in giro per la cucina, o tempi infiniti per fare il caffè dopo un pasto con amici e famiglia. Il trucco è scegliere un caffè buono.
Dunque il vero segreto per godersi il caffè senza il minimo impegno sono le macchine espresso e Bialetti offre un’ottima soluzione con i caffè d’Italia, e la possibilità di fare il caffè in 3 diversi modi: le capsule Bialetti, le cialde ESE e tradizionalmente col macinato con Mokona.
Il caffè è la bevanda a base di caffeina più popolare al mondo e, oltre ad essere una di quelle bevande dal gusto unico e riconoscibile, porta con sé tantissimi benefici. Molti però pensano che il caffè porti solamente l’alterazione psicofisica, caratterizzata da un ingannevole senso di energia.
La caffeina, la sostanza psicoattiva più consumata al mondo, è l’ingrediente principale e maggiormente conosciuto del caffè. Il caffè però non è composto solo da questa ma da svariati ingredienti e sostanze, tra cui vitamina B2, vitamina B3, vitamina B5, manganese, potassio e magnesio. Tra i suoi benefici, ad esempio, il caffè aumenta la tua prestazione fisica, aumenta i livelli di adrenalina nel sangue, può aiutarti a perdere peso aiutandoti a bruciare i grassi, ti aiuta a focalizzare e migliorare la prontezza mentale, riduce il rischio di morte e il rischio di cancro, ictus, Parkinson, Alzheimer, demenza e diabete di tipo 2.
La caffeina stimola il sistema nervoso centrale e aumenta la produzione di neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina e la noradrenalina, che migliorano il tuo umore, aiutando a combattere la depressione.
Gli aspetti negativi che porta il caffè sono assai inferiori ma da non sottovalutare. Il caffè di cattiva qualità può avere molte impurità, che possono causare malesseri vari, può causare insonnia e irrequietezza, disturbare una gravidanza e nei bambini può incrementare la possibilità di bagnare il letto.
Insomma, scegliere un caffè di buona qualità non è una questione semplicemente di “palato”, ma ha effetti positivi su tutto il nostro organismo.
Caffè o Tè? No grazie, preferisco Yerba Mate
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Eh sì, l’alternativa valida al caffè o al tè esiste e si chiama Mate o Yerba Mate.
In Italia se abbiamo ospiti, prepariamo un buon caffè espresso, in Inghilterra alle 17,00 è tradizione chiacchierare davanti ad un tè fumante, ebbene in Argentina, ma anche in Cile e Paraguay si usa prendere lo Yerba Mate.
Secondo una classifica stilata dalla celebre rivista CNN Travel lo Yerba Mate viene menzionato nelle 50 bevande più buone provenienti da tutto il mondo, al 35° posto, e si distingue come una bevanda “sorprendente e piacevole”
E che mi lasciavo sfuggire una novità del genere?
Scopriamo insieme i benefici e le proprietà contenute in questo delizioso infuso.
Meglio del tè verde, infatti il Mate contiene il 90% di antiossidanti in più.
Meglio del caffè, poiché la quantità di caffeina è inferiore ma l‘apporto energetico sembra essere veramente notevole, tanto che viene usato anche dagli sportivi come alternativa naturale agli altri energizzanti in commercio.
Non contiene grassi ed è a basso contenuto di zuccheri e sodio, pertanto è indicato nelle diete ipocaloriche, abbassa il colesterolo e contribuisce a mantenere nei limiti la pressione sanguigna. Ideale quindi anche per diabetici e ipertesi. Ha effetti diuretici quindi migliora la ritenzione liquida e la funzionalità renale. Agisce sul sistema nervoso migliorando la concentrazione, è particolarmente indicato nei momenti di forte stress o di intenso studio. Contiene, tra le altre cose, anche potassio e magnesio, efficaci contro la stanchezza e gli sbalzi di umore.
Il rito della preparazione è molto particolare!
Si prende un recipiente (il Mate), si versano le foglie essiccate e si capovolge chiudendo col palmo della mano il recipiente stesso. Dopo aver agitato per bene, si lascia il Mate a circa 45 gradi e nello spazio vuoto si inserisce la bombilla (cannuccia di metallo). A questo punto si versa l’acqua bollente facendo attenzione a non bagnare completamente tutte le foglie. Si lascia qualche minuto in infusione e si beve dalla bombilla. Poi si passa il Mate ad un’altra persona che verserà di nuovo l’acqua bollente, e via dicendo.
Si capisce allora il significato conviviale di questo rito.
In famiglia o tra amici, il Mate contribuisce al benessere psico-fisico e all’umore di chi lo sorseggia.
L’acqua potrà anche essere addolcita a vostro piacimento (ma in realtà, secondo la tradizione, il Mate si dovrebbe bere amaro) oppure aromatizzata con delle scorze di arancia o limone. Si può aggiungere la camomilla o l’anice stellato. Si consuma prevalentemente caldo, oppure si lascia in infusione con l’acqua fredda per un effetto più rinfrescante.
Che dite lo proviamo o no questo Mate?
Conservare sottovuoto: facile e economico [Stampabile]
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Sotto sale, sottolio, sotto aceto…ma il sottovuoto?
Questa tecnica ancora poco utilizzata in casa ma praticata su larga scala in ristoranti e esercizi commerciali risulta essere davvero efficace per la conservazione degli alimenti.
Senza contare poi che, conservando sottovuoto, lo spreco di cibo, energia e, perché no, di tempo viene meno.
Quali alimenti si possono mettere sottovuoto?
Insaccati interi o affettati, carni, formaggi stagionati. Per gli alimenti meno consistenti (formaggi molli, freschi, ecc) si utilizzano appositi contenitori a cui andrà collegata la macchina sottovuoto per aspirare l’aria al loro interno.
Come funziona?
Privando l’aria, i batteri contenuti nei cibi rallentano la loro azione e proliferazione, così la conservazione dei cibi sarà dalle tre alle cinque volte più duratura.
Si possono congelare gli alimenti sottovuoto?
Sì, anzi, il metodo sottovuoto evita la formazione di brina sui cibi, causa principale della perdita dei principi nutritivi durante lo scongelamento. Inoltre gli alimenti sottovuoto occupano molto meno spazio nel vano congelatore.
Dov’è il risparmio economico?
Il risparmio economico è molto evidente. Ad esempio, acquistando tranci di affettato (prosciutto, speck, salame, ecc) il prezzo al chilo è nettamente inferiore a quello di un comune affettato tagliato al banco o imbustato. Basterà affettarlo a casa e dividerlo in buste sottovuoto.
Idem per la carne macinata, le salsicce, gli hamburger. Acquistando i pacchi famiglia e poi suddividendo le confezioni col sottovuoto il risparmio è notevole.
Ma l’esempio che più rappresenta il risparmio economico di questa tecnica di conservazione è nell’insalata (o qualsiasi altra verdura simile). Prendiamo la lattuga, ad esempio. La lattuga già imbustata costa mediamente 10/15 euro al chilo. Oltre ad essere molto costosa, si sa, l’igiene non è il massimo. Un cespo di lattuga costa invece 3/4 euro al chilo. Una volta a casa, laviamo, asciughiamo bene e imbustiamo sottovuoto. In frigorifero si manterrà più a lungo e il nostro risparmio sarà assicurato.
Posso risparmiare anche tempo?
Certo, preparando in anticipo le scorte, cucinando tutte le verdure e i condimenti, e usando poi il sottovuoto avrete più tempo per voi e la vostra famiglia.
Download Tabella
Ringrazio i n. 1.025 utenti che hanno effettuato il download
Questa tabella, tratta da Alimentipedia, mostra come gli alimenti si conservino più a lungo col sottovuoto. Stampate il pdf per tenere traccia delle vostre scorte in frigorifero, congelatore e dispensa.
Produrre la propria birra? È tutta una questione di chimica [Guest Post]
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Schiuma densa e morbida, bollicine dalla grana finissima, gusto pieno: la birra è una bevanda dalle origini antichissime, ma grazie alla sua versatilità conserva inalterato il proprio appeal.
E se fosse tutta una questione di chimica?
La recente moda delle birre artigianali ha creato ovunque folti gruppi di seguaci, pronti a concedersi senza remore a bionde e rosse provenienti da tutto il mondo. Sempre più persone si improvvisano mastri birrai, che si affidano a kit di fermentazione e composti di luppolo e malto d’orzo adatti alla preparazione fai-da-te di questa preziosa bevanda.