Il cambio stagione: approfittane per riordinare il guardaroba una volta per tutte [Guest Post]

riordinare il guardaroba

Ciao, mi chiamo Luisa Pasqualini e sono un’insegnante di modellistica e tecniche di confezione in una prestigiosa scuola di Milano.

Una delle mie più grandi passioni è la sartoria, che negli anni è diventata anche il mio lavoro.

Oggi voglio raccontarti qualcosa che ho imparato negli ultimi anni riguardo al cambio stagione.

Partiamo da un dato di fatto: per ogni donna il cambio di stagione è un pensiero eccitante quanto l’idea di accompagnare la prozia dall’otorino.

Possibile che non ci sia un modo migliore di spendere il nostro tempo?

È arrivato il momento di trovare un modo definitivo per riordinare il nostro guardaroba e dire addio alle ansie da cambio di stagione.

Di solito succede così

Molte di noi iniziano tirando fuori con le prime domeniche di sole un paio di vestiti leggeri, e così si prosegue per alcune settimane, finché a causa del sovraffollamento dell’armadio o di temperature troppo alte si prende coraggio e si affronta l’inevitabile: ridividere i capi leggeri da quelli pesanti, poi dividere questi ultimi in capi puliti (che sono gli unici che tornano già nell’armadio) e in capi da arieggiare, da portare in lavanderia, da lavare a mano…

Nella migliore delle opzioni, questi capi vagheranno per casa ancora per qualche settimana!

La mia amica Anna finisce a settembre di lavare a mano i maglioni di lana smessi a marzo, per poi riprenderli un mese dopo.

Le più determinate affrontano tutto il processo in un weekend, da cui escono talmente sconvolte (come la mia mamma, che ogni volta sembra abbia combattuto una guerra).

In effetti è un po’ così, perché spesso i capi non hanno un posto definito ma ogni anno ne troviamo uno nuovo e poi ce lo scordiamo, e quindi prima si avvia un’infinita ricerca dei vestiti primaverili ed estivi messi via in tempi diversi e con criteri diversi, e “chissà la mia bella gonna corallo dove l’ho cacciata”..e poi si impazzisce per pulire e riporre molti capi in uno spazio sempre troppo piccolo, sperando questa volta di farlo in maniera più razionale per non ritrovarsi nella identica situazione tra sei mesi.

Si può gestire diversamente il guardaroba?

Nemmeno io amo il cambio stagione, come tutte. Ho però trovato alcuni stratagemmi che mi permettono di superarlo indenne e anzi di ridurre al minimo le operazioni di cambio-armadio.

Innanzi tutto penso che la maggior parte dei capi che compongono i nostri guardaroba dovrebbero essere privi di stagionalità. La temperatura interna nella maggior parte degli uffici si aggira tutto l’anno tra i 20 e i 24 gradi, perciò abiti di medio peso andranno bene per 8-9 mesi su 12, ad eccezione probabilmente di quelli molto caldi (in quelli freddi, aggiungerei sopra una giacca o cardigan).

Solo applicando questo semplice trucco  il cambio di stagione si riduce di molto!

Inoltre, penso che questo sia il momento giusto per fare un po’ di decluttering, cioè di liberarsi dei molti capi superflui che affollano i nostri armadi.

Riporre nel modo migliore i capi invernali

Alcuni capi invernali sono purtroppo inevitabili, almeno alle nostre latitudini.

Ecco dunque alcuni suggerimenti per prendervi cura al meglio dei vostri abiti invernali:

Cappotti

Pulite i cappotti, portandoli in lavanderia o passandoli con un panno imbevuto di acqua e ammoniaca, e poi lasciandoli arieggiare un paio di giorni per rimuovere l’odore.

A questo punto riponeteli appesi e abbottonati su grucce sagomate per preservare la forma delle spalle.

Dovrebbero stare in un’anta dell’armadio che chiude bene (o in alternativa riposti in custodie porta abiti) con un sacchettino antitarme (acquistato o in versione fai da te)

Piumini

I piumini e i giubbotti in tessuto tecnico avranno lo stesso lo stesso trattamento, rispettando le indicazioni di lavaggio riportate sull’etichetta ma con la differenza che non essendo capi in lana non ci sarà da temere l’attacco delle tarme

Maglioni e cardigan

Per maglioni e cardigan in lana o misto lana, bisogna armarsi di un po’ di pazienza: la migliore opzione è lavarli a mano in acqua tiepida, lasciandoli un po’ in ammollo.

Per asciugarli, invece di strizzarli forte è bene avvolgerli in un vecchio asciugamano per assorbire l’acqua in eccesso, e poi farli asciugare appoggiati su una superficie piana, ma in modo che non siano a diretto contatto con fonti di calore (dunque non direttamente sul termosifone).

Una buona alternativa al lavaggio a mano è quello in lavatrice, in acqua fredda (30°) e senza centrifuga, seguendo le stesse indicazioni per l’asciugatura. In questo modo non stressiamo le fibre, non le distorciamo né le allunghiamo, come avverrebbe stendendo i capi in modo tradizionale.

Una volta asciutti, possiamo riporre i maglioni con un antitarme in un’anta che chiude bene o, ancor meglio, in scatole o contenitori di tessuto che proteggono le fibre pur lasciandole respirare (al contrario delle buste in plastica)

Abiti, giacche e pantaloni

Per gli abiti, le giacche, i pantaloni di tessuti di lana o misto lana valgono le stesse regole: a seconda delle indicazioni riportate sull’etichetta si possono portare in lavanderia, passare con una soluzione di acqua e ammoniaca o lavare a mano, e poi riporre con un adeguato antitarme.

È fatta!

A questo punto la maggior parte del lavoro è conclusa, bisogna solo decidere dove riporre i vari capi all’interno dell’armadio.

Io consiglio di dividerli in categorie ( abiti, maglioni, cardigan, pantaloni…), fare una rappresentazione schematica delle ante dell’armadio su cui annotare in posizione le varie tipologie e appenderla all’interno della prima.

In questo modo se quest’estate dovesse servirci il golf grigio perchè stiamo programmando un weekend in Norvegia non impazziremo a cercarlo dappertutto!

Buon lavoro (e vi auguro ottimi weekend di vacanza!)

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