Depurare l’acqua con l’utilizzo di addolcitori domestici

addolcitori domestici

Uno dei fastidi più comuni a livello domestico, spesso talmente intenso al punto da rivelarsi poi un vero e proprio problema, è la formazione del calcare.

Tubazioni, serpentine, rubinetterie, sanitari, pentole e tutto ciò che ha a che fare con l’acqua potabile di casa, prima o poi finisce per rilasciare le antiestetiche incrostazioni che, oltre ad essere brutte da vedere, sono, soprattutto, dannose per ogni elemento interessato dal flusso idrico.

E allora, come fare per ovviare a questo inconveniente che, oltre tutto, può portare ad una manutenzione continua e a consumi elevati, con minor resa di quanto la potenzialità degli apparecchi potrebbe garantire?

Depuratori e addolcitori: differenze

Entrambi gli apparecchi hanno sostanzialmente la funzione di eliminare i residui dannosi e tossici presenti nell’acqua, ma funzionano in modo completamente diverso.

Il primo, come da definizione, la “depura”, filtrandola mediante un collegamento al rubinetto, tramite cui viene attivato un processo ad osmosi inversa e, attraverso una speciale membrana, viene trattenuto sino al 98% delle sostanze tossiche che, al passaggio dell’acqua, potrebbero contaminarla.

L’addolcitore è invece utilizzato espressamente per prevenire depositi di calcare, riducendo la durezza dell’acqua ed evitando, in questo modo, la concentrazione di magnesio, calcio ed altri metalli, causa primaria di sedimenti e incrostazione delle tubazioni, tanto da essere considerato il maggior alleato sia del sistema igienico sanitario, sia per l’economia domestica, se pensiamo che eliminando il calcare si può avere un risparmio energetico del 20%, riducendo peraltro anche i costi di manutenzione.

Funzionamento dell’addolcitore domestico

L’apparecchio prevede, per abbassare la percentuale di durezza e ripristinare dei buoni livelli di affluenza degli elementi minerali, il passaggio dell’acqua attraverso una colonna che contiene piccole sfere (resine cationiche) caricate di sodio in maniera artificiale e continuativa.

Tali resine effettuano lo scambio degli ioni di calcio e magnesio con quelli di sodio, “addolcendo” di fatto il flusso idrico, aumentando però, per contro, proprio la concentrazione di sodio.

Può succedere, addirittura, che tale elemento risulti in una percentuale così elevata da rendere l’acqua del rubinetto sgradevole al gusto, oppure che, per effetto di rabbocchi di sale non corretti, si possano manifestare eventuali malfunzionamenti.

In questi casi, il consiglio è sempre quello di rivolgersi alla ditta installatrice, per essere certi di una corretta manutenzione.

L’alternativa elettronica

Sempre riguardo all’addolcitore dell’acqua di casa, in commercio troviamo un apparecchio che non utilizza elementi chimici, né concentrazioni di sodio, pur ottenendo risultati sorprendentemente efficaci: stiamo parlando di Hydropath-italia.it, un sistema eco-compatibile che funziona sia come trattamento anticalcare sia come antibatterico.

Hydropath, come e forse più di un semplice addolcitore per acqua di uso domestico, è stato progettato per offrire un’alternativa senza necessità di aggiunta di nessun elemento chimico, e, oltre a combattere le incrostazioni di calcare nuove, aiuta a ridurre, se non addirittura eliminare, quelle già esistenti.

Senza alcun intervento di manutenzione, può essere installato facilmente su qualsiasi tipo di tubazione e su qualunque materiale, come acciaio, rame o plastica.

Produce onde elettriche a frequenza alternata che, propagandosi in tutto il flusso idraulico, rendono l’acqua “condizionata”, in grado di eliminare gradualmente il calcare esistente.

Salute, gusto, protezione, risparmio: un poker vincente per un addolcitore anticalcare ecologico e potente.

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