E la mamma tramontò.

la mamma tramonta

Chi mi conosce e mi segue da tempo sa che la caratteristica principale del mio sito web, togliendo le faccende domestiche, è l’ironia.

Anzi, meglio ancora l’auto ironia.

Mi piace scrivere, mi piace confrontarmi con le molteplici realtà “casalinghe”. Mi piace scherzare sull’annosa questione e diatriba tra Casalinga Vs Donna in Carriera.

Eppure, periodicamente, la polemica sul “lavoro domestico” esce fuori.

Approfitto di questa news diffusa a macchia d’olio sui social per puntualizzare quello che per me è ovvio ma che per molti non lo è affatto.

Andiamo per ordine. La notizia che ha fatto scoppiare la polemica è stata questa:

In un esercizio di grammatica contenuto in un libro elementare si chiedeva agli alunni di trovare il verbo non adatto ai soggetti indicati.

Ora, complice il fatto di gestire un sito che parla di “casalinghitudine” mi sono sentita chiamata in causa. E come me molte altre mamme, che siano casalinghe o lavoratrici poco importa.

Come molte altre volte ho spiegato, lo status di casalinga mi va stretto.

Perché è così difficile spiegare alla gente che io NON AMO LE FACCENDE DOMESTICHE?

Cioè, mi piace vivere in una casa pulita ma non raggiungo l’orgasmo con i vetri della doccia liberi dal calcare, …anche se confesso che finito il cambio di stagione, contemplando gli armadi e i cassetti ordinati il piacere che provo è quasi paragonabile! 😂 

E’ stata una scelta la mia, non un ripiego, né una condanna. In questi anni ho conosciuto donne casalinghe frustrate e donne lavoratrici insoddisfatte.

Di contro, ci sono io, casalinga per scelta ma con una prospettiva completamente diversa dalla tradizionale figura della massaia.

Riassumo in 5 punti essenziali il mio “ideale” di casalinga:

  • Libertà di scelta
  • Rispetto
  • Equilibrio
  • Consapevolezza
  • Accettazione

La libertà di scelta si fa presto a spiegarla, un po’ meno ad attuarla. La decisione va presa insieme al coniuge e anche ai figli. Si fanno due conti, una proiezione delle spese ed esigenze future e si decide “insieme” la fattibilità.

Il rispetto. Casalinga non è sinonimo di mantenuta né di sguattera.

L’equilibrio è sempre precario ma non impossibile. A volte rimpiango l’ufficio, le risate con le colleghe, gli aneddoti con i clienti, anche il tragitto casa-lavoro con l’oroscopo di Branco e la musica a palla in auto sulla tangenziale. Adesso in compenso ho le mie camminate al parco, le amiche, e una casa da vivere ottenuta con sacrificio e la gioia di gestire autonomamente il mio tempo.

Consapevolezza. Sì, sono consapevole che uno stipendio in più in casa avrebbe portato maggior benessere in famiglia, per questo la mia sfida ogni giorno è sfruttare le risorse che ho per ottenere una migliore qualità della vita.

L’accettazione. Va bene, accetto di farmi dire dall’impiegato del comune “signora, se non lavora, scrivo casalinga?” ufff

Voi però dovete accettare che la mamma tramonti! …anche perché il papà, diciamocelo, a volte gracida pure! 😂 

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2 Responses to E la mamma tramontò.

  1. Palomba ha detto:

    Grazie

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