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Come pulire i contenitori per alimenti
Qui troverai tips, rimedi, risorse utili, simpatici prospetti e planner per ottimizzare il tempo e gli spazi, nonché consigli utili per una gestione domestica più organizzata.
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Oggi parleremo di come pulire i contenitori per alimenti.
Spesso i contenitori restano macchiati dal condimento dei cibi e si forma una patina oleosa che proprio non si riesce a pulire.
I detergenti chimici non sempre sono efficaci e soprattutto lasciano residui nocivi che andranno a contatto con gli alimenti.
Basterà cospargere un cucchiaio di farina all’interno, chiudendo il contenitore e scuotendolo bene per far aderire la farina in ogni angolo. Lasciare agire 15 minuti e poi lavare come d’abitudine. La farina si sa, come il borotalco, “assorbe” tutto l’unto in eccesso.
Il sale, ad esempio, è un ottimo detergente in questi casi. Anzi mescolando una manciata di sale con un cucchiaio di sapone di Marsiglia, otterrete una miscela sgrassante molto efficace!
I contenitori per alimenti, soprattutto quelli in plastica, col tempo tendono ad ingiallire. L’acqua bollente, come l’utilizzo della lavapiatti, è altamente sconsigliato in quanto il calore può deformare i contenitori o i coperchi.
L’acqua ossigenata potrà sbiancare i contenitori ingialliti, ma volendo utilizzare un rimedio più ecologico e meno nocivo sostituire l’acqua ossigenata con una soluzione di limone e bicarbonato. Strofinare bene e sciacquare.
In ultimo, se i contenitori presentano degli aloni dovuti a residui di sugo, di pomodoro ad esempio, lasciare agire per circa 10′ aceto tiepido e 3 cucchiai di sale fino, aggiungendo poco detersivo per i piatti. Se provvisti di coperchio, chiudere bene e scuotere leggermente per raggiungere tutti gli angoli.
Questo basterà ad eliminare in pochi minuti gli antiestetici aloni dai contenitori oltre che a rimuovere eventuali odori.
Non so voi, io adoro i contenitori, quelli che rendono la dispensa ordinata e funzionale. Come questi ad esempio:
La mia raccolta …è differente!
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Qualche giorno fa nel mio quartiere c’è stata la distribuzione dei contenitori adibiti alla raccolta differenziata.
Ho ricevuto tre buste plastificate color verde, rispettivamente per la carta/cartone/cartoncino, per il vetro, per la plastica e il metallo. Poi un piccolo (e quando dico piccolo, intendo dire veramente piccolo!) secchio per l’umido, una confezione di sacchetti trasparenti e compostabili (o biodegradabili?)*, e una busta di carta di cui non ne conosco tuttora l’utilità…
Fermo restando che sotto, in strada, di differenziato c’è ben poco, l’immondizia è talmente tanta che i secchi non riescono a contenerla e quando vengono (le volte che vengono!) a prenderla non vedo tutta questa cura per la differenziata, io mi adopererò, da adesso in poi, a gestire meglio i rifiuti di casa.
Ah dimenticavo mi hanno consegnato, insieme alla dotazione, un comodo depliant illustrativo per identificare i principali rifiuti.
In questo depliant (trattasi di tre piccoli elenchi) sono indicate le tipologie di rifiuto e la loro dest
inazione.
Fin quando la carta va nella carta e il vetro va nel vetro va bene!
I problemi sorgono dopo, durante la quotidianità della casa. Vi faccio qualche esempio:
- pannolini per bambini. Vanno gettati nell’indifferenziato? Così come sono? Vanno …ehm…puliti? Per fortuna i miei bimbi son tutti belli e cresciuti altrimenti avrei dovuto optare per i pannolini lavabili!!
- capsule del caffè, che a parte quelle Vergnano completamente compostabili, le altre vanno aperte pulite dei fondi del caffè (che andranno nell’umido), sciacquate e poi messe nella plastica e metallo. Benissimo, smetto di usare l’espresso e torno alla mia tradizionale moka!!
- Si rompe il bicchiere di cristallo? Quello del servizio buono? Sappiate che non va nel vetro! Non è un imballaggio!
- Gli scontrini? Non gettateli nella carta! Fareste un grande errore di valutazione!! (E adesso che ci faccio? me li mangio???)
- Il cartone della pizza a domicilio, in quanto unto e sporco va nell’indifferenziata!
- La carta di alluminio, quella che utilizzate per avvolgere gli alimenti, può andare nel vetro o nella plastica secondo il regolamento del vostro Comune! Telefonate!
- Penne e pennarelli? Indifferenziata! Lo so, sono di plastica ma non rientrano nella categoria degli imballaggi, così come i giocattoli dei vostri figli. Quelli ingombranti andranno all’isola (che non c’è??) …no quella ecologica! Babbo Natale da adesso in poi porterà solo libri, tiè!
- Piatti, specchi e bicchieri, via nell’indifferenziata! Pure i bicchieri che son di vetro? Sì sì pure quelli!
- I tovaglioli di carta….nella carta ovvio! Ma se sono usati e sporchi…via nell’umido, poiché biodegradabili! Avrei detto indifferenziata, ma a questo punto mi si stanno confondendo le idee!
- Peli e capelli…nell’umido! Forse era scontato, mah…
- ora veniamo al pezzo forte, il Tetrapack. Non è plastica, non è carta. Cos’é? E’ Tetrapack! Chiamate il vostro Comune di residenza e fatevelo dire da loro!
- Le confezioni di pasta, biscotti, pane confezionato…leggete l’etichetta e se trovate un triangolo con codice “07” significa che si tratta di imballaggi non riciclabili. Quindi? Telefonate!
A questo punto le mie idee sono sempre più confuse. Per chiarire meglio ho trovato su Google Play una comoda applicazione. Eccola qui:
Si chiamaRaccolta Differenziata Roma ed è gratuita.
Vi consiglio di cercare un’app analoga del vostro Comune di residenza poiché i regolamenti variano da Comune a Comune.
Nell’app ci sono gli elenchi completi dei rifiuti, la ricerca è abbastanza intuitiva.
Per chi invece è condizionato dalla raccolta differenziata porta a porta esiste un’app dal nome mySir. Va indicato il Comune di residenza e troverete in aggiunta alla precedente un pratico calendario con le date e gli orari di raccolta. Pratico no?